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Paolo Pombeni: Il richiamo alla responsabilità del fondatore dell’Ulivo

Paolo Pombeni: Il richiamo alla responsabilità del fondatore dell’Ulivo

di Paolo Pombeni

L’ uomo dell’Ulivo ha detto sì: perdonateci la battuta che non vuol essere irriverente, ma solo sottolineare in forma lieve quanto fosse atteso questo pronunciamento. Al contrario di quanto si potrebbe desumere dalla pubblicità a cui la battuta fa il verso, non si tratta di un secco timbro di qualità sulla riforma Renzi-Boschi, rispetto alla quale Prodi non nasconde valutazioni critiche. È invece una presa di posizione a favore di una politica intesa come dinamismo, se la parola non fosse caduta in disuso diremmo come progressismo. Non a caso ha rivendicato la collocazione della scelta a favore della riforma nel solco coerente della sua storia politica. Romano Prodi si conferma una volta di più come un politico anomalo. Quando il suo tempo si è concluso non ha cercato di rimanere in campo a tutti i costi, di mantenersi una corrente nel partito che pure ha contribuito a fondare, di rivendicare ruoli da padre della patria. Ha persino sopportato con uno stoicismo di cui gli si dovrebbe dare atto lo sfruttamento insensato della sua figura in occasione delle ultime elezioni presidenziali. Oggi non ritorna in campo per fare il maestrino che ricorda che lui avrebbe fatto tutto molto meglio, non fa endorsement per la classe dirigente al potere, semplicemente parla per il suo paese: consapevole che esso ha bisogno di mostrare doti di creatività politica (che con realismo valuta legata alle strettoie di una contingenza politica) e capacità di tenuta del nostro sistema, perché il mondo ci guarda e non possiamo illuderci che non ci giudichi per quel che facciamo. Un uomo del suo peso che ricorda a tutti che non si vota pro o contro il premier in carica e la sua maggioranza, ma che ci si esprime sull’adeguamento dei meccanismi del nostro sistema costituzionale all’obiettivo di farlo funzionare meglio rende un servizio al paese. Nel rispetto di chi pensa che questo adeguamento non vada bene, ma con la consapevolezza che si valuta un passaggio cruciale verso il quale bisogna assumersi delle responsabilità.

Fonte: Il sole 24ore

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